Sapevi che ogni anno accogliamo a scuola decine di studenti delle scuole superiori e dell’università che scelgono di svolgere il proprio PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) o tirocinio presso la Chatterbox?
Abbiamo intervistato una di loro, Maria, una studentessa sedicenne del liceo linguistico Eleonora d'Arborea di Cagliari, impegnata nel progetto PCTO presso la nostra classe di Year 2.
Per sapere cosa la ha spinta a scegliere la nostra scuola e come si concretizza in classe il percorso, leggi l’articolo!
D: Perché hai scelto questo percorso PCTO?
R: Ho deciso di intraprendere questo progetto tra le varie proposte della scuola perché mi ha colpito l’ambiente bilingue e l’opportunità di lavorare con i bambini, un ambito che mi è sempre piaciuto grazie anche a esperienze pregresse che ho fatto in questo campo, per esempio lavorando in oratorio. È stato per me un modo per coniugare la passione per l’insegnamento con il desiderio di migliorare il mio inglese, vivendo la lingua in un contesto reale e dinamico.
D: Quali sono state le tue prime impressioni sull’ambiente scolastico?
R: L’ambiente della Chatterbox mi ha subito sorpreso per la libertà e l’indipendenza degli alunni. Rispetto alle scuole tradizionali che ho frequentato, qui tutto è più aperto e stimolante: le aule con tavoli disposti a cerchio e spazi comuni come il tappeto centrale invitano alla collaborazione. È affascinante osservare come i bambini si muovano autonomamente e partecipino attivamente alle attività.
D: Quali attività svolgi durante il PCTO?
R: Le mie giornate sono ricche di attività diverse. Leggo insieme ai bambini, li affianco nello svolgimento dei compiti e aiuto chi trova più difficoltà. È gratificante vedere il loro impegno e i loro progressi: a volte basta un piccolo suggerimento per sbloccare una comprensione. Ogni giorno è unico, perché i bambini ti sorprendono con il loro modo di ragionare, così diretto e spontaneo.
D: Come questa esperienza sta influenzando il tuo percorso di studi?
R: Questa esperienza è una vera immersione linguistica. Partecipare alle lezioni in inglese mi costringe a pensare rapidamente nella lingua e a comunicare in modo naturale. Inoltre, osservare come i bambini apprendono mi fa riflettere sulle differenze tra il sistema didattico italiano e quello internazionale, ampliando il mio modo di concepire lo studio e l'insegnamento.
D: Hai ricevuto supporto dal personale scolastico?
R: Il supporto è stato fondamentale. Le maestre, e in particolare Maestra Eleonora, mi hanno sempre coinvolta attivamente nelle lezioni, permettendomi di interagire direttamente con i bambini e vivere la classe dall’interno. Ho avuto anche momenti dedicati alla lettura a due con gli alunni, un’attività semplice ma significativa, perché crea un legame speciale.
D: Consiglieresti questa esperienza ad altri studenti?
R: Sì, la consiglierei a chi ama stare con i bambini e ha voglia di mettersi in gioco. Serve pazienza, perché i bambini sanno essere imprevedibili, ma è un’esperienza che arricchisce profondamente. Insegna a vedere il mondo con uno sguardo più aperto e a non dimenticare l’importanza della curiosità e della semplicità.